DONNE E VIDEOGIOCHI | Le donne sviluppatrici e game designer
DONNE E VIDEOGIOCHI | Le donne sviluppatrici e game designer
Alle ragazze piace giocare: una prospettiva sulla storia e sull’attualità delle donne in ambito videoludico
La presenza femminile nello sviluppo dei videogiochi ha visto una crescita significativa negli ultimi anni. Negli anni '90, le donne erano una rarità negli studi di sviluppo, ma oggi rappresentano circa il 31% della forza lavoro nel settore (rispetto al 22% di dieci anni fa), secondo i report più recenti dell'International Game Developers Association. Questo cambiamento è stato alimentato da una maggiore attenzione all'inclusività e da programmi educativi mirati a incoraggiare le ragazze a intraprendere carriere nelle STEM (scienza, tecnologia, ingegneria e matematica). Le università e le scuole stanno implementando corsi specifici di game design, spesso con borse di studio riservate alle donne, che contribuiscono a questo progresso.
Le pioniere dell’industria videoludica
Numerose donne hanno lasciato un'impronta indelebile nell'industria dei videogiochi, ciascuna contribuendo in modo unico e significativo all'evoluzione del medium. Roberta Williams, co-fondatrice di Sierra™, è una delle figure più influenti nel mondo dei giochi d'avventura. Nei primi anni '80, Williams ha creato "Mystery House", uno dei primi giochi d'avventura grafici su computer, che ha introdotto la grafica in un genere fino ad allora dominato dal testo. Tuttavia, è con "King's Quest" (1984) che ha davvero rivoluzionato il settore. Questo gioco non solo ha stabilito nuovi standard per la narrazione interattiva, ma ha anche introdotto meccaniche di gioco che sono diventate fondamentali per il genere.
Amy Hennig è un'altra pioniera, nota per il suo lavoro su serie come "Legacy of Kain" e, soprattutto, "Uncharted". Hennig ha iniziato la sua carriera come artista e scrittrice, ma è con "Uncharted: Drake's Fortune" (2007) che ha consolidato la sua reputazione. La serie "Uncharted" è acclamata per la sua narrazione cinematografica, i personaggi complessi e il design del gioco coinvolgente. La sua capacità di intrecciare trama e gameplay ha ispirato una nuova generazione di sviluppatori a considerare la narrazione come un elemento centrale nel game design.
Jade Raymond è un altro esempio brillante di donna che ha contribuito a plasmare l'industria dei videogiochi. Ha iniziato la sua carriera come programmatrice, ma è diventata famosa come produttrice esecutiva del primo "Assassin's Creed" (2007) presso Ubisoft. Nel 2021 ha fondato lo studio Haven Studios, acquisito da Sony un anno dopo.
Le donne hanno guidato innovazioni significative che hanno definito generi e stabilito nuovi standard di qualità. Il loro lavoro ha avuto un impatto duraturo, aprendo la strada a future generazioni di sviluppatrici e designer. Grazie ai loro contributi, il panorama videoludico è diventato più ricco, diversificato e innovativo.
Discriminazione di genere
Nonostante i progressi, le donne nel settore dello sviluppo dei videogiochi affrontano ancora numerose sfide. Nel 2014, il report annuale di IGDA ha fatto un focus sulla discriminazione nel settore videoludico. Attraverso una domanda aperta gli intervistati sono stati invitati a raccontare le loro storie di discriminazione, la maggior parte dei commenti riguardava la discriminazione di genere in varie forme.
Alcune di queste forme erano molto tangibili, come ad esempio il trattamento preferenziale degli uomini nelle assunzioni e nelle promozioni, l'insubordinazione delle donne da parte di uomini subordinati, mancanza di rispetto o di considerazione delle opinioni o dei suggerimenti, specialmente per quanto riguarda l'inclusione o la rappresentazione di personaggi femminili nei giochi e una preferenza schiacciante per i maschi bianchi nelle posizioni dirigenziali.
Molte donne si sono lamentate di un clima da “confraternita” o “spogliatoio” , che comprendeva battute inappropriate a sfondo sessuale o discriminatorio, sminuizione delle capacità e delle competenze delle sviluppatrici e giocatrici, commenti sull'aspetto fisico (il riferimento più registrato è quello rispetto al loro seno) e molestie sessuali esplicite.
Come sostenere le donne in ambito videoludico
Per sostenere le donne nello sviluppo dei videogiochi, sono state create numerose iniziative. Organizzazioni come Women in Games e Girls Make Games offrono programmi di mentorship, workshop e risorse per aiutare le donne a entrare e prosperare nell'industria. Questi programmi non solo forniscono supporto pratico, ma creano anche una rete di solidarietà che può aiutare le sviluppatrici a superare le sfide professionali. Inoltre, eventi come la Game Developers Conference hanno iniziato a includere panel e conferenze specifiche sul ruolo delle donne nell'industria, offrendo una piattaforma per discutere le problematiche e le soluzioni possibili.
Consigli videoludici dal team CHRONES.
Celeste
Un platformer co-creato dalla game designer Maddy Thorson. Oltre a offrire un gameplay impegnativo e ben realizzato, Celeste affronta temi complessi come la salute mentale, la depressione e l'ansia. La protagonista, Madeline, affronta non solo le sfide fisiche della montagna che sta scalando, ma anche quelle interne, rappresentate da un alter ego oscuro. La narrazione introspettiva è trattata con sensibilità e profondità, offrendo ai giocatori un'esperienza emotivamente risonante e universale.
Gone Home
Scritto e diretto da Steve Gaynor ma prodotto da un team diversificato che include Karla Zimonja e Kate Craig, esplora temi di identità e sessualità in modo profondo e toccante. Ambientato negli anni '90, segue la storia di una giovane donna che ritorna a casa e scopre i segreti della sua famiglia, inclusa la relazione omosessuale della sorella. Il gioco utilizza la meccanica dell'esplorazione per raccontare una storia intima e femminista, sfidando le convenzioni del medium e dimostrando il potere della narrazione interattiva e la potenza di un personaggio femminile come protagonista.
Life is Strange
Sviluppato da Dontnod Entertainment con contributi significativi da parte di sviluppatrici, esplora temi quali la crescita personale, la scoperta di sé, l’identità, l’accettazione e l’ amicizia tra donne tramite scelte morali in modi che risuonano profondamente con i giocatori. La protagonista è Max, una giovane donna con il potere di manipolare il tempo. La co-protagonista è Chloe, una giovane donna complessa e ribelle, la cui amicizia con Max aggiunge profondità alla trama, esplorando temi di lealtà, dolore e la ricerca dell'identità personale, escludendo snodi narrativi e interazioni legate a personaggi maschili.
CHRONES. è una start-up a maggioranza femminile specializzata in Game Design che supporta l’uguaglianza di genere e che si impegna per una rappresentazione diversificata e inclusiva!
Crediti dell'immagine: Cover art di Celeste ©Maddy Makes Games
Da Il Signore degli Anelli a Evangelion e Ace Attorney, ha imparato che il giusto team fa la differenza! Creare esperienze magiche e network duraturi è la sua mission: unire talenti da ambiti inaspettati per fare in modo che 1+1 sia uguale a 3! Dalla recitazione passa alla danza contemporanea e al social media management: non c’è un modo giusto di dire le cose, solo il più utile! Da più di 3 anni è un fante di SEPHIROT® e ora organizza le spedizioni in avanguardia CHRONES.! Allons-y!
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Potere High Tech
Senso di community
Volontà di Storytelling
Agilità in Gamification
Spirito Futuristico
Queste sono le caratteristiche di questo articolo. Come ogni GDR che si rispetti, ti indicheranno cosa aspettarti dalla lettura, da 1 a 5!
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